di Joan Klagsbrun, Ph.D. Adjunct Professor, Lesley College and Andover Newton Theological School
traduzione di Nicoletta Corsetti
SOMMARIO
Quest’articolo espone l’impiego di due metodi di comunicazione olistica, Ascolto attivo e Focusing nella pratica infermieristica. L’Ascolto attivo, una tecnica per cogliere e restituire al paziente l’essenza di che ha detto, può aiutare i pazienti a sentirsi visti e compresi più profondamente. Focusing, un metodo centrato sul corpo per sviluppare l’auto consapevolezza, è un modo di prestare ascolto a ciò che si percepisce, diventando consapevoli delle sensazioni corporee significative riguardo ai problemi ed alle situazioni della vita.
L’articolo descrive quattro usi del Focusing: riduzione dello stress, creazione di migliori strategie d’intervento (per esempio nel controllo del dolore e nel prendere decisioni), cambiamenti di comportamento e sviluppo di un approccio collaborativo con i pazienti. Esempi clinici (brevi processi di Focusing) dimostrano come l’Ascolto ed il Focusing possono essere integrati nella pratica infermieristica giornaliera.
Il paziente chiama l’infermiera. Quando l’infermiera arriva, il paziente richiede urgentemente un’altra dose di medicinale contro il dolore. L’infermiera spiega che la prossima dose d’antidolorifico non potrà essere somministrata prima di due ore. Il paziente è contrariato ma non dice nulla. L’infermiera chiede al paziente se vuole che accenda la televisione. Il paziente risponde negativamente e l’infermiera va da un altro paziente.
Questa scena si verifica negli ospedali, in una maniera o in un’altra, tutti i giorni. È insoddisfacente per entrambi, infermiera e paziente, ma esiste un’alternativa.
Paziente: [Chiama. L’infermiera arriva.] Ho bisogno di altro antidolorifico.
Infermiera: [Consultando la cartella clinica] Beh, non possiamo somministrare antidolorifico prima di due ore. Ma mi dica, che succede? Come si sente adesso?
Paziente : Beh, veramente non ho dolore adesso. Ho solo paura di avere dolore prima della prossima dose.
Infermiera: Allora ha paura che il dolore ricomincerà e che non avrà la medicazione per eliminarlo.
Paziente: Si, sono proprio spaventato. E’ stato terribile l’ultima volta. Il dolore era così forte.
Infermiera: Mi fa piacere che me lo dica. Mi chiedo se ci potrebbe essere qualcos’altro oltre un supplemento di antidolorifico per aiutarla con questo senso di paura.
Paziente: Semplicemente il parlarne e la sua comprensione mi aiuta a rilassarmi un poco. Potrebbe venire di nuovo a visitarmi tra un’ora?
IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE OLISTICA
Quando un’infermiera ha molti pazienti di cui prendersi cura e troppo poco tempo da dedicare ad ognuno, la comunicazione può essere ridotta al solo rispondere a domande, e a dire al paziente cosa aspettarsi e cosa fare. Da un punto di vista olistico, comunicare in tale modo inibisce piuttosto che aiutare il processo di guarigione.
La comunicazione olistica è l’arte di condividere emozioni oltre che informazioni pratiche. Richiede il lasciar perdere i giudizi e l’apprezzare il punto di vista del paziente. Comincia con un’attenta comunicazione non-verbale (per esempio: un contatto visivo caldo ed accettante, evitare di stare di fronte al paziente con le braccia conserte ed un’espressione del viso disponibile). Prosegue con l’essere disposti a prestare ascolto all’esperienza interna del paziente. Il semplice ascoltare quello che il paziente pensa e sente ha un benefico effetto sulla guarigione fisica e sul suo benessere. Gli elementi basilari di una buona comunicazione sono semplici da imparare, non richiedono molto tempo e possono cambiare significativamente la qualità dell’esperienza del paziente (come anche quella dell’infermiera!). Vedi il paragrafo 1.
La forma fondamentale di comunicazione olistica è l'”Ascolto attivo”. L’Ascolto attivo è un modo specifico di ascoltare ciò che una persona dice e sente, e di “riflettere” questa informazione alla stessa persona. Il suo obiettivo è di prestare ascolto all’intera persona ed offrirle una comprensione empatica. Quest’ultima è l’abilità di prestare un’attenzione gentile, compassionevole a ciò che viene espresso o è implicito. Quando prestiamo ascolto in questo modo ai pazienti, cerchiamo semplicemente di cogliere e ripetere i sentimenti dell’altra persona ed i suoi significati più profondi, cosa che li aiuta a sentirsi ascoltati e compresi. Non analizziamo, interpretiamo, giudichiamo o diamo consigli. Quando i pazienti si sentono ascoltati in questo modo, sono meno ansiosi, si lamentano meno di chi che li assiste e sono più disposti a seguire il loro piano di trattamento.
Esempio
Un paziente cardiopatico è arrabbiato e protesta. Come infermiera, potete provare a evitare la sua stanza e, quando dovete andarci, entrate ed uscite il più rapidamente possibile. Questa è una soluzione, ma ci potrebbe essere un approccio differente:
Paziente: Dov’è il medico? Ha detto che sarebbe stato qui stamattina. E le ci sono voluti dodici minuti per rispondere alla mia chiamata. Non stavo premendo il campanello per divertimento, lo sa.
Infermiera: Vedo che oggi si sente molto impaziente e molto convinto che le cose qui procedono troppo lentamente. Deve essere difficile. Posso immaginare come deve essere frustrante.
Paziente: Certo che è frustrante! Mi sento come se fossi solo un numero.
Infermiera: Così sente che il ritardo rispecchia il fatto che non ci preoccupiamo per lei.
Paziente: Beh, ci sono alcune buone infermiere come lei. (Pausa. Pensa un po’.) Ma mi sento frustrato. E dover stare qui a letto mi fa sentire molto indifeso.
Infermiera: Può pensare a che cosa potrebbe esserle di aiuto per questa sensazione di essere frustrato ed indifeso, quando deve attendere?
Paziente: Veramente, finché ho qualcosa di buono da leggere non mi rendo conto di quanto le cose vanno avanti lentamente qui. E mi aiuta che lei faccia un salto qui ogni tanto.
Infermiera: Bene, assicuriamoci che lei abbia qualcosa di interessante da leggere. E passerò ancora qui prima della fine del mio turno. So che può essere frustrante essere lasciato in attesa.
L’ARTE DELL’ASCOLTO ATTIVO
L’Ascolto attivo è un modo non intrusivo di condividere i pensieri ed i sentimenti del paziente. Nella sua forma più semplice, si ascolta quello che il paziente dice, si ripete quello che si è sentito e quindi si verifica con il paziente per essere sicuri che quello che è stato ripetuto è corretto. In caso di Ascolto più completo, non si presta ascolto solo alle parole, ma si cerca di cogliere e restituire alla persona anche la sensazione o il significato che sta dietro le parole.
Un dialogo tipico:
Paziente: Sono molto spaventato per il trattamento di domani.
Infermiera: Oh, andrà tutto bene. Il dottore ne fa centinaia ogni anno.
Un risposta di Ascolto attivo:
Paziente: Sono molto spaventato per il trattamento di domani.
Infermiera: Ah, è spaventato per il trattamento. Può dire di più su cosa la spaventa tanto?
L’Ascolto attivo aiuta i pazienti a fare chiarezza ed esprimere a parole la loro esperienza interna. Per un paziente, l’essere ascoltato con attenzione può essere un’esperienza profonda e toccante, si può trasformare la relazione tra pazienti ed infermiera. L’Ascolto attivo è particolarmente rilevante nella struttura ospedaliera, dove i pazienti spesso riferiscono di sentirsi isolati ed invisibili. Può fare davvero la differenza nel processo di ricostruzione del senso della identità del paziente. Può anche essere gratificante per le infermiere!
Le parole possono essere usate per nascondere sentimenti e significati; l’Ascolto attivo aiuta a svelare questi significati. In tal senso, coinvolge chi parla e chi ascolta in una vera comunicazione.
ASCOLTARE UN PAZIENTE SOFFERENTE
Visto che l’arte di essere un buon ascoltatore serve a creare lo spazio all’interno del quale chi parla possa percepire i propri sentimenti e pensieri, il solo ascolto è spesso tutto ciò che è necessario per aiutare il paziente ad accedere alle sue preoccupazioni e sentimenti intimi. Infatti, quando una persona è sottoposta a stress o si sente molto vulnerabile, c’è una tendenza a chiudersi, a mantenere i sentimenti e le preoccupazioni bloccate dentro, in modo tale che diventano difficili da percepire ed esprimere.
Così, che cosa accade se un vostro paziente è irritato o arrabbiato e gli chiedete, “Come si sente?” e il paziente risponde, “Bene,” o dice “OK, credo,” o ” veramente non so?” È evidente che il paziente è sofferente; ma allo stesso tempo osservate che non riesce a trovare le parole giuste per esprimere il suo disagio.
Il Focusing è uno strumento utile ad aiutare i pazienti ad entrare in contatto con la loro esperienza interna in modo da permettere che un processo di cambiamento si metta in moto.
COS’È IL FOCUSING?
“è soltanto con il cuore che uno può vedere correttamente; l’essenziale è invisibile all’occhio.”
Antoine de St. Exupery
Il piccolo Principe
La maggior parte della gente considera la mente ed il corpo come due entità separate. Ma, e se la mente ed il corpo fossero soltanto due parole che descrivono parti differenti dello stesso fenomeno? Quello che abbiamo compreso è che qualunque cosa che avviene nella mente viene immediatamente trasmessa al corpo; ed ogni evento che accade al corpo egualmente accade nella mente.
Il Focusing si basa su questa nozione che la mente ed il corpo sono collegati intimamente e che prestando ascolto al corpo possiamo comprendere noi stessi. Tutti noi sappiamo bene come una sensazione corporea è collegata direttamente a qualcosa che accade nella nostra vita: “farfalle” nello stomaco prima di un esame, una sensazione di tensione in gola quando dovete comunicare brutte notizie ad un paziente. Il Focusing implica passare del tempo con una sensazione corporea che non è chiara e non può ancora essere espressa con parole, ma che potete sentire chiaramente collegata ad una certa situazione o evento nella vostra vita. Significa avere un atteggiamento amichevole verso la vostra esperienza interna. Il processo di Focusing permette alla gente di comunicare efficacemente con sé stessi – cioè, ottenere una comprensione più profonda e più ricca di significato di ciò che si sta sentendo nel momento presente.
Quando la gente è malata o sottoposta a stress, spesso viene completamente presa dalla preoccupazione per il suo corpo e può arrivare a sentirsi tradita dallo stesso. I sintomi – quali dolore, ansia o affaticamento – assorbono tutta la sua attenzione.
Il Focusing invita la persona a prestare attenzione al corpo in un modo differente. Permette alla persona di stabilire un contatto empatico con il suo corpo e di capire il significato psicologico delle sensazioni e del disagio del corpo, senza essere sopraffatta da essi. È utile per prevenire le malattie, permette di ridurre lo stress e da risultati con l’ansia e le paure. Uno studio ha dimostrato che fa diminuire la depressione e migliora l’immagine corporea in un gruppo dei pazienti con cancro. Ci sono anche prove limitate che il Focusing è utile nel controllo del dolore e nell’ottenere la giusta distanza dalla malattia. Alcuni risultati suggeriscono che il Focusing può contribuire a migliorare la risposta immunitaria del corpo. Evidentemente, questo metodo centrato nel corpo può essere integrato in tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria.
IL PROCESSO DI FOCUSING
Il Focusing, descritto in primo luogo da Gendlin, è un metodo per entrare in contatto con la sensazione corporea di una situazione o di un tema particolare. Negli anni ’60, il professor Eugene Gendlin dell’università di Chicago collaborò con Carl Rogers in una ricerca basata sulla domanda, “perché la psicoterapia è utile a qualcuno, ma non ad altri?” Gendlin ed i suoi colleghi hanno studiato le registrazioni di centinaia di ore di sessioni di terapia. Hanno scoperto che c’era una chiara differenza fra i clienti di terapie riuscite ed infruttuose. I primi rallentavano ogni tanto il loro racconto, diventavano meno chiari e cercavano le parole per descrivere ciò che stavano sentendo. Invece di analizzare ciò che stavano sentendo, stavano in contatto direttamente con la consapevolezza fisica, vaga, difficile da descrivere, che incarnava la loro. Gendlin sviluppò quindi un metodo per insegnare questa efficace abilità di guarigione emotiva e l’ha chiamato Focusing. Il Focusing è l’abilità naturale che è l’elemento chiave per il successo nella terapia.
L’accesso alla sensazione sentita è uno dei due componenti principali del Focusing. Una sensazione sentita si forma prestando attenzione ad un evento o ad una sensazione particolare e quindi notando che cosa viene evocato all’interno del nostro corpo. Parole o immagini specifiche vengono quindi a descrivere la sensazione sentita.
Infermiera: Come va questa mattina?
Paziente: Non va tanto bene. Non posso spiegarlo. Sento una specie… di blah.
Infermiera: Una specie di sensazione di blah. Può prendersi un momento per sentire com’è questo nel suo corpo?
Paziente: (chiude gli occhi) Si… si sente come un fastidio. Ho una fastidiosa preoccupazione che questa infezione non sta guarendo.
Infermiera: Così che la sensazione di blah riguarda in realtà il suo essere preoccupato. (cenni del capo del paziente). Parliamo di come le infezioni guariscono. Penso che potrebbe contribuire ad alleviare la preoccupazione.
La sensazione sentita è significativa, ma il suo significato è al principio complesso e poco chiaro. Continuando a prestarle attenzione con un atteggiamento di accettazione amichevole, il suo significato si mette a fuoco. Una volta a fuoco, emergono parole o immagini che corrispondono alla sensazione sentita.
In questo esempio, la sensazione di “blah” è la sensazione sentita e quando l’infermiera invita il paziente a portare la sua attenzione lì, la sensazione si fa più chiara ed il paziente si rende conto che è preoccupato. Questo breve processo rende possibile una comunicazione chiara.
Il secondo componente chiave è l’atteggiamento di Focusing. Questo consiste nell’essere rispettoso, amichevole e dare il benvenuto a qualunque cosa emerge. Se siete giudicanti e critici, questo atteggiamento soffoca la voce interna e interrompe la comunicazione con la vostra essenza più profonda.
Per esempio, se vi state sentendo infastidito con una collega, è meno utile ignorare questo e fingere di stare bene, piuttosto che prendervi un momento per riconoscere quel fastidio e dargli il benvenuto. “Oh, una parte di me è proprio arrabbiata con lei. Voglio stare un po’ con questo fastidio e vedere se può dirmi di più circa quello che mi fa arrabbiare”. Quando la parte infastidita “parla”, si sente un rilassamento in tutto il corpo, come se potessi posare a terra un pesante pacco che state trasportando.
FOCUSING ED ASCOLTO
Come abbiamo visto nell’esempio precedente, il processo di Focusing è utile non soltanto per i pazienti, ma è un metodo che le infermiere possono usare per ridurre lo stress. Lo si può praticare da soli, ma è più facile all’inizio farlo con un compagno. Supponiamo che decidiate di fare Focusing riguardo al lavoro, perché lo sentite sempre più stressante. Vi prendete alcuni minuti per voi, in compagnia di un compagno che funge da ascoltatore.
Ascoltatore: Così dici che il lavoro è problematico, vorresti prenderti un po’ di tempo per sentire come lo percepisci nel corpo?
Focuser: (aspetta per sentire all’interno).C’è una sensazione di tensione nell’addome e nelle spalle.
Ascoltatore: C’è una sensazione di tensione nelle spalle e nell’addome.
Focuser: Sicuramente è collegata al lavoro… ma non riesco a trovare ancora il collegamento….
Ascoltatore: Quella sensazione di tensione è collegata al lavoro.
Focuser: Oh. Oh sì. Il processo di certificazione che stiamo portando avanti all’ospedale è quello che mi fa sentire questa sensazione di tensione. Mi sento sotto pressione per dover finire quelle relazioni, mentre devo prendermi cura dei pazienti allo stesso tempo.
Ascoltatore: Quella sensazione di tensione è collegata al processo di certificazione all’ospedale. Ti senti sotto pressione.
Focuser: Si, esattamente. Ascoltatore: Perché non verifichi per vedere se “sotto pressione” è la parola migliore per descrivere quella sensazione di tensione?
Focuser: (pausa mentre confronta la sensazione di tensione con la parola). Beh, veramente non è proprio “sotto pressione”; è più come sopraffatta.
Ecco, mi sento sopraffatta. Scoprire di essere sopraffatti non è una buona notizia, ma si sente un certo sollievo nell’esprimerlo a parole e la sensazione di tensione comincia ad alleviarsi.
Dopo avere trovato le parole o le immagini per descrivere la sensazione sentita ed averle verificate fino a che non trovate quelle che meglio le si adattano, il passo seguente è prestare ascolto alla sensazione di “essere sopraffatto”, chiedendo “qual è la cosa più importante di questo? Qual è la cosa peggiore di questo? o di che cosa ha bisogno questa sensazione?” Imparerete, forse, che la cosa peggiore della sensazione è aver paura di deludere il vostro superiore e che ciò che è necessario è un colloquio con lui per ottenere una riduzione del numero dei pazienti o per ottenere una posticipazione delle relazioni. Quando si ottiene una risposta, sentirete la tensione rilassarsi nel corpo e la sensazione del “passo di azione” corretto da compiere rispetto al problema.
FOCUSING COME PONTE TRA CORPO E MENTE
Focusing ed Ascolto sono risorse efficaci sia per il paziente che per l’infermiera. Poiché il Focusing funge da ponte fra la mente ed il corpo, permette di accedere ad una condizione in cui “la mente” e “il corpo” non sono entità separate. Come tale, è uno strumento utile per districare la complessa trama della malattia. Aiuta la gente che è orientata alla comprensione razionale a entrare in contatto con le sue sensazioni corporee e la gente che tende a somatizzare a trovare il significato dei loro sintomi fisici. Si rivolge all’essere umano nel suo complesso: una complicata costellazione di memorie, emozioni, pensieri e sensazioni corporee.
Il Focusing ha molti usi nel rapporto infermiera-paziente, come descritto nel paragrafo 2.
1. Riduzione dello Stress attraverso il Focusing
Far fronte ad un ambiente medico stressante
Entrambi, infermiere e pazienti, trovano l’ambiente medico stressante. Le infermiere in prima linea nell’assistenza medica, subiscono richieste costanti che a volte le inducono a fare delle scelte di vita non sane. Di conseguenza, frequentemente hanno bisogno di prendersi cura di loro in modo migliore. Il Focusing può aiutare le infermiere a fare fronte al sovraccarico ed al burnout professionali e personali.
I pazienti, oltre che fare fronte al dolore, agli interventi chirurgici, ai trattamenti ed all’ambiente dell’ospedale, hanno spesso dei pesi economici ed emotivi. Frequentemente si preoccupano per il futuro, si rammaricano per comportamenti passati, sono arrabbiati e tristi per il loro stato ed hanno domande come “L’assicurazione contro le malattie copre il costo del trattamento?”, “Quale sarà l’impatto sulla mia famiglia ed i miei amici?”, “Come farò fronte al timore e all’ansia?”, e “Morirò?”. I pazienti hanno bisogno di metodi efficaci per fare fronte a questa varietà di fattori stressanti.
Sgombrare uno spazio
Il primo passo di Focusing, chiamato “sgombrare uno spazio”, consiste nel fare un inventario dei fattori di stress che uno sta sopportando, in modo che possano “essere messi fuori” dal corpo. Dopo che ogni fattore di stress è stato rimosso, uno può notare l’effetto benefico, un netto senso di sollievo. Questo processo è più utile che provare a lavorare con l’intero complesso di situazioni, come un unico groviglio. Si percepisce un rilassamento fisico reale nello spostare ogni fattore di stress fuori dal corpo. Ciò si realizza immaginando di stare mettendo ogni preoccupazione o problema ad una certa distanza, come dentro un cassetto, o su uno scaffale disposto alla giusta distanza da sé, o su una barca mentre si immagina di sedersi sulla spiaggia. A volte il senso di rilassamento è sufficiente per il momento; a volte è necessaria un’azione immediata.
È possibile “sgombrare uno spazio” da soli, ma all’inizio è più facile farlo con un compagno.
Ascoltatore: Cerca di rilassarti, aspetta e osserva che problemi o situazioni si mettono in evidenza. Facciamo un inventario.
Focuser: (si siede ed attende). OK, ho trovato alcune cose.
Ascoltatore: Puoi identificare queste situazioni una per una, man mano che le percepisci, in questo momento?
Focuser: Sì.
Ascoltatore: Puoi percepire come si sente nel corpo la prima situazione?
Focuser: Sì. Sì posso. È una specie di sensazione di affanno… Mi fa male la schiena, sento la mascella tesa ed ho una specie di leggero mal di testa… ma principalmente sento una specie di ronzio nel petto.
Ascoltatore: Così c’è una sensazione di affanno ed un ronzio nel petto. Vedi se puoi immaginare di porre quel ronzio fuori di te alla giusta distanza per il momento.
[il focuser trova altre due situazioni che identifica e pone fuori del corpo.]
Ascoltatore: C’è ancora qualcos’altro che ti impedisce di provare un senso di benessere?
Focuser: No… non credo. Aspetta – c’è ancora la preoccupazione per mio fratello. C’è come un grumo in gola quando penso a lui.
Ascoltatore: Vedi se puoi prendere quel grumo di preoccupazione e metterlo da parte per ora.
Focuser: Sì… posso. C’è una specie di sollievo. Mi sento più rilassato; come se ci fosse più spazio per me.
Ascoltatore: Se ti va, ti invito a prenderti alcuni momenti e sentire semplicemente come si sente nel corpo l’aver messo tutte quelle situazioni da parte.
Sgombrare uno spazio permette al focuser di trovare una certa distanza da situazioni pressanti. Per i pazienti, crea una specie di zona cuscinetto che li aiuta ad avere una prospettiva sui timori e sulle apprensioni che accompagnano la malattia. L’atteggiamento del Focusing di accettazione e di consapevolezza aiuta i pazienti a riconoscere le loro sensazioni senza esserne sopraffatti. I pazienti possono prendere in considerazione i problemi, mantenendo il riserbo, poiché non devono parlare del contenuto delle loro preoccupazioni, per poter compiere questo processo di spostarle fuori del corpo.
Sgombrare uno spazio può abche essere usato come una tecnica quotidiana per alleviare lo stress. Le infermiere possono imparare l’abitudine di prendersi cinque minuti di riposo dalle pressioni quotidiane, dai pazienti di cui devono occuparsi, dal lavoro d’ufficio e dedicare un po’ di tempo a sentire al proprio interno la percezione corporea delle proprie difficoltà. Dopo “aver disposto” queste percezioni “fuori” di voi, potete prendervi alcuni minuti per percepire il vostro benessere di fondo – come vi sentireste senza queste pressioni. Questa tecnica può contribuire a ristabilire l’energia e permette di ritornare alle proprie responsabilità mantenendo un senso d’integrità.
Oltre la riduzione dello stress: mantenere un atteggiamento mentale positivo
Considerati i fattori di stress intrinseci alla struttura sanitaria, le infermiere non hanno bisogno soltanto di modi per tenere a bada i fattori di stress, ma anche per evocare e mantenere sentimenti positivi. Può essere utile prendersi alcuni momenti ogni giorno per cercare la sensazione sentita di ciò che vi ha attratto verso questo lavoro, o di come percepite il lavoro nei momenti più gratificanti. Aiuta anche trovare una frase che descriva come vorreste trattare voi stesse per il resto del giorno (per esempio “con pazienza, ” “con auto-accettazione,” “con humour, ” “con amore”). Quando dedicate alcuni momenti a sentire come si sentirebbe nel corpo questo atteggiamento positivo generalmente si verifica un cambiamento nel corpo. Voi, le vostre colleghe e pazienti, tutti ne beneficiano.
2. Focusing come strategia efficace
Una persona ammalata si adatta alle sfide che si presentano durante la diagnosi ed il trattamento. Lui o lei deve anche trovare i modi di affrontare l’imprevedibilità e la vulnerabilità che la malattia evoca. Il Focusing da il potere alla persona di creare nuovi modi di adattarsi alle situazioni difficili.
Il Focusing può essere usato come strategia efficace quando:
- Il paziente avverte dolore e/o disagio. Con il Focusing uno può trovare la distanza dal dolore, può prestargli ascolto, o avere nei suoi confronti un atteggiamento amichevole. Uno può percepire come il corpo starebbe senza dolore e lavorare con compassione con le sensazioni che accompagnano il dolore, quali rabbia, disappunto, o fragilità. In uno studio di un caso di controllo del dolore in un bambino, il Focusing, insieme all’immaginazione guidata, si è dimostrato un metodo utile. Il bambino ha dimostrato un’abilità di controllare efficacemente il dolore che ha mantenuto oltre il periodo di studio.
- Il paziente affronta decisioni difficili riguardo al trattamento. Il Focusing aiuta il paziente ad ottenere una sensazione corporea su quale decisione sente giusta. Il nucleo di una decisione spesso si trova ad un livello che include la comprensione logica ma anche più di quanto può essere espresso con le parole.
- Il paziente si sottopone ad un trattamento medico. Il Focusing può aiutare la persona a rimanere in contatto con il corpo. Fare attenzione come si percepisce all’interno l’intera esperienza , acquieta l’apprensione e permette alla persona di trovare un senso di benessere così come un’aspettativa positiva per il risultato del trattamento.
- Il paziente è assalito dal timore e dall’ansia circa i risultati delle analisi. Il Focusing facilita l’accettazione ed il riconoscimento di questo spazio interiore spaventato ed ansioso. Quando una persona trova una distanza di sicurezza da queste sensazioni opprimenti, può prestare ascolto meglio a ciò che potrebbe contribuire ad allentare il timore e quindi a prendere le misure corrette.
- Il paziente si sente abbandonato. Chi può comunicare con sé stesso e dare un nome a quello che sente, ha un senso di padronanza e di controllo, si sente più forti nei confronti del processo di guarigione.
3. Operare cambiamenti di comportamento
C’è spesso un grande divario fra il decidere di cambiare comportamento (cioè, dieta, esercizio, bere, fumare, sonno) e cambiarlo realmente. Poiché ci sono spesso ostacoli importanti al cambiamento di comportamento, semplicemente conoscere ciò che è necessario cambiare non è sufficiente di solito. Il Focusing invita la persona a verificare dentro di sé per vedere che cosa impedisce di fare un cambiamento, permette di avere un dialogo compassionevole con gli aspetti riluttanti di sé stessi. Questi ultimi possono parlare da sé, o può essere d’aiuto fare loro domande con rispetto, come “che cosa rende questo cambiamento di comportamento così difficile per me? Di che cosa ha bisogno questa parte resistente di me? Che cosa renderebbe il cambiamento più facile?”. Quando l’intera persona intraprende il processo di cambiamento, allora è più probabile che il cambiamento abbia luogo.
4. Sviluppare un approccio collaborativo
Il processo di Focusing facilita un senso di fiducia e di collaborazione fra l’infermiera ed il paziente e, insieme all’Ascolto, fornisce all’infermiera un modo eccellente di mettersi in contatto con le preoccupazioni più profonde del paziente. Quello che i pazienti desiderano più spesso dai sanitari che li assistono non sono soltanto informazioni, ma la sensazione di essere visti e compresi. Il Focusing e l’Ascolto sono strumenti che possono dare ai pazienti la capacità di ascoltare sé stessi, avere una parte attiva nel prendere le decisioni e cambiare il proprio stile di vita.
Persino brevi processi di Focusing, piccoli scambi inclusi nelle interazioni con i pazienti, possono aiutare sia il paziente che l’infermiera ad essere accettanti ed a lavorare con sensazioni poco chiare o intense in un modo nuovo. Questi momenti contribuiscono a rendere l’infermiera ed il paziente alleati.
BREVI MOMENTI DI FOCUSING
Un breve momento di Focusing, che richiede soltanto due o tre minuti, è utile quando:
- L’infermiera ha soltanto poco tempo per il colloquio con un paziente, ma nota che il paziente ha molte domande o preoccupazioni. L’infermiera può cominciare l’incontro chiedendo al paziente “per favore si prenda un momento, controlli dentro di lei e veda che cosa sente più pressante. Noti quali preoccupazioni sente più importanti da prendere in considerazione oggi.” Questo semplice scambio di battute da la facoltà al paziente, piuttosto che all’infermiera, di scegliere ciò che vuole discutere; stabilisce fin dall’inizio che non verranno prese in considerazione tutte le sue preoccupazioni in un solo incontro; è economico rispetto al tempo (poiché i pazienti cominciano spesso con le preoccupazioni meno importanti e, quando il colloquio sta per concludersi, rivelano le ansie e loro preoccupazioni più profonde); e mostra rispetto per il paziente.
- L’infermiera sta per effettuare un trattamento su un paziente. Un semplice invito di Focusing, come “per favore si prenda alcuni momenti per controllare all’interno e farmi sapere quando è pronto per cominciare”, può modificare l’esperienza per il paziente, creando un contesto positivo e di maggior potere per lui.
- L’infermiera sta coordinando un gruppo di sostegno di ammalati. Cominciando ogni gruppo con dieci minuti di “sgombrare uno spazio,” la gente si centra nel momento presente, è più disponibile verso gli altri e si crea un’atmosfera che promuove l'”essere centrati” e la profondità. “Prendiamoci alcuni momenti ora per andare con l’attenzione dentro di noi e vedere che cosa c’è oggi.” Con questo approccio, i pazienti sono più ricettivi a cambiare determinati aspetti della loro vita.
- L’infermiera desidera creare una connessione più stretta con i suoi pazienti. Usando il Focusing, l’infermiera può invitare ogni paziente, per alcuni minuti, ad esplorare la sua esperienza interna (una sua reazione o sensazione), in un modo gentile e compassionevole. Per esempio, “allora si sieda in silenzio per un momento e vediamo se può percepire dov’è quella sensazione di paura. Può sentirla nel suo corpo?” Mentre l’infermiera crea una “situazione di sostegno” ascoltando molto attentamente e facendo domande proprie del Focusing, il processo di Focusing ha luogo all’interno della persona stessa. È un processo interno, auto-diretto che conduce ad una variazione nelle percezioni o nel comportamento.
Non è necessario che l’infermiera guidi il cliente o il paziente. Semplicemente facilitando ed essendo testimone di questo processo interno, il paziente si sente più connesso all’infermiera nello spazio di alcuni minuti. Il processo di Focusing può essere integrato in una varietà di interazioni nell’ambito sanitario. In qualunque momento in cui un professionista della sanità comunica una diagnosi, fa dei test, entra in un processo di presa di decisioni, comincia un trattamento, o parla con i membri della famiglia, il Focusing e l’Ascolto possono aumentare l’efficacia della comunicazione.
La tabella 1 mostra modi specifici di integrazione del Focusing nella professione dell’infermiera.
Seguono alcuni esempi clinici che dimostrano come l’Ascolto e il Focusing potrebbero essere applicati nell’ambiente ospedaliero. Un simile approccio può essere usato in ogni caso. (Vedi paragrafo 3)
PRIMA SITUAZIONE:
Il medico da un parere riguardo al cambiamento dello stile di vita, o prescrive un farmaco e vorrebbe che il paziente aderisse.
INFERMIERA: “Quindi, sig.ra Johnson, il medico ha appena suggerito che riduca la carne rossa, cominci a fare una camminata di mezz’ora tre volte la settimana e prenda la medicina due volte al giorno. Sarà d’accordo che questi sono suggerimenti ragionevoli, ma fare cambiamenti della stile di vita può essere abbastanza difficile. Sarebbe disposta a prendersi un momento per sedersi in silenzio e controllate dentro di lei come si sente rispetto alla richiesta di fare questi cambiamenti?
PAZIENTE: “Mmh, beh, certo, credo che posso farlo.”
INFERMIERA: “Forse potrebbe chiudere gli occhi e prendersi un momento per trovare all’interno la sensazione di come si sente rispetto alla necessità di fare questi cambiamenti. E sarebbe utile se potesse trovare un suo modo di dare il benvenuto a qualunque cosa appare. (pausa). Può sentire qualche resistenza o ostacolo a seguire questo programma?
PAZIENTE: “beh, sembra come che mi si chiede molto. Troppe cose a cui pensare. E non mi piace prendere quelle pillole! La mia migliore amica le ha prese ed ha avuto dolori di stomaco terribili e diarrea… ed ho paura che non riuscirò mai a trovare la costanza per fare esercizio.
INFERMIERA: “Così, sembra come chiederle troppo. Ha paura che non sarà capace di seguire il programma di esercizio ed è ansiosa circa gli effetti secondari del farmaco.
PAZIENTE: “Giusto. Non vedo come potrò farlo.” (pausa.) “Forse se provassi a esercitarmi una volta alla settimana per cominciare.”
INFERMIERA: “GIUSTO, ha dubbi sul fatto di come potrà farlo e vorrebbe cominciare più lentamente. Controlli di nuovo dentro di lei. Una volta alla settimana si sente ragionevole?”
PAZIENTE: (verifica per un istante.) “Sì. Penso che posso gestirlo.”
INFERMIERA: “Bene. Allora cominceremo così. E, con il farmaco, vedrò con il medico se possiamo iniziarlo con una dose più bassa e vorrei che lei mi chiamasse se nota qualunque effetto secondario.”
PAZIENTE: “Bene, grazie per ascoltarmi. Mi sento meglio rispetto a provare a prendere l’impegno per fare questi cambiamenti.” .
SECONDA SITUAZIONE:
Il paziente è sconvolto dopo essere stato informato su una diagnosi di rischio di vita.
INFERMIERA: “Sig. Roberts, sembra che si sta sentendo triste. È assolutamente naturale data la sua diagnosi. ‘Triste’ è la parola giusta per ciò che sta sentendo dentro di lei?”
PAZIENTE: “Certo, sono triste.(Pausa.) Ma questa non è la cosa peggiore. (Pausa lunga.) Sono preoccupato per la mia famiglia. Per mia moglie. Non so come la prenderà.”
INFERMIERA: “Così che c’è la tristezza, ma c’è tanta preoccupazione. E la preoccupazione riguarda come sua moglie prenderà questa notizia.”
PAZIENTE: “Non so come la prenderà.” (sta per piangere.)
INFERMIERA: “Capisco che è realmente preoccupato per sua moglie. Può mettere tutta questa sensazione di preoccupazione ad una piccola distanza da lei così da poter respirare liberamente?”
PAZIENTE: “Si, qui vicino me.”
INFERMIERA: “Passiamo un po’ di tempo con questo, semplicemente facendo compagnia a questa sensazione. (pausa). Se presta ascolto a questa sensazione di preoccupazione, che risposta le arriva dalla stessa sensazione?”
PAZIENTE: (pausa.) “Sono spaventato di dirglielo da solo. Sarebbe meglio se ci fosse anche sua sorella. Prende sempre le cose meglio quando Susan sta con lei.”
INFERMIERA: “Sarebbe un po’ meno preoccupato se la sorella di sua moglie fosse in casa con lei quando glielo dirà.”
PAZIENTE: “Si. Potrebbe prenderla meglio. (Pausa.) Potrei sentirmi meglio.”
INFERMIERA: “Allora, credo che abbiamo un piccolo programma . Chiamerà la sorella di sua moglie e lei starà in casa con voi quando darà a sua moglie le notizie sulla sua salute, giusto?”
PAZIENTE: “Giusto. Questo lo rende molto più facile.”
CONCLUSIONE
L’Ascolto e il Focusing sono abilità inestimabili per la comunicazione e per la riduzione dello stress. Offrono nuove opportunità alle infermiere di prendersi cura dei pazienti così come di sé stesse. Mentre inizialmente queste nuove abilità possono sembrare scomode o richiedere tempo, con la pratica, troverete che sono strumenti efficienti ed efficaci nella professione. L’Ascolto attivo vi permette di prestare ascolto alle preoccupazioni dei vostri pazienti in un modo empatico, acquietando la loro ansia e sviluppando la fiducia. Il Focusing vi permette di andare oltre le parole e le spiegazioni razionali e di raggiungere nuovi livelli di consapevolezza all’interno del corpo. È a questo livello – un territorio nuovo ed inesplorato per la maggior parte di noi – che ha luogo il cambiamento reale. Come dice Gendlin, “un passo nel corpo vale mille passi nella mente”.
Che cosa l’infermiera potrebbe offrire:
- Aiutare il paziente a “sgomberare uno spazio”, per ridurre ansia, timore, o tensione
- Proporre un modo affinché il paziente sviluppi un atteggiamento gentile e di accettazione
- Aiutare i pazienti a prestare ascolto alle loro sensazioni
- Facilitare il paziente nella ricerca di parole ed immagini
- Ripetere al paziente quello che lui sta sentendo
- Proporre domande aperte che i pazienti possono fare a loro stessi
Come potrebbe esprimersi
- “Ti piacerebbe prenderti alcuni momenti per sentire e trovare cosa ti impedisce di sentirti bene oggi? Potresti collocare le varie preoccupazioni che si presentano alla giusta distanza fuori dal tuo corpo. Dopo che hai messo fuori tutte le preoccupazioni, prenditi del tempo per sentire come ti senti.”
- “Puoi trovare un modo per dare il benvenuto a queste sensazioni? (lacrime, etc.)”
- “Come si sente nel tuo corpo la decisione che hai preso?” oppure “Puoi prenderti un momento per notare cosa stai sentendo dentro?”
- “Quali sono le parole che esprimono meglio quello che stai sentendo?” oppure “È rimpianto (paura, tristezza, etc.) la parola giusta per esprimere quello che stai sentendo?”
- “Quindi ti stai sentendo deluso riguardo ai risultati di oggi” (usare il più possibile le parole esatte del paziente)
- “Qual è la cosa essenziale? Qual è la cosa peggiore di questo?” “Di che cosa ha bisogno questa sensazione?” “Cosa è necessario che accada?” “C’è un passo che posso fare a questo punto che potrebbe essere corretto?”
BIBLIOGRAFIA
- Cornell AW: The Power of Focusing. Hyperion, 1996
- Friedman N: On Focusing. Porter Square Press, 1994
- Friedman N: Focusing: Selected Essays 1974-1999. Xlibris Corp, 2000.
- Gendlin, ET: Focusing. Psychotherapy: Theory, Research and Practice. 6 (1), 4-15, 1969
- Gendlin ET: Focusing. New York, Bantam Books, 1981
- Gendlin ET: Focusing-Oriented Psychotherapy: A Manual of the Experiential method. New York, The Guilford Press, 1996
- Gendlin ET: The First Step of Focusing Provides a Superior Stress Reduction Method. Focusing Folio. 18(1) 1999
- Grindler Katonah D: Focusing Folio 18 (1), 1996-1997
- Hinterkopf E: Integrating Spirituality in Counseling: A Manual for Using the Experiential Focusing Method. Alexandria, VA, American Counseling Association, 1998
- Hammon F, Gehlert S and Elsen M: Abstract. Focusing Folio, 15 (2), 1996-1997
- Iberg J : Focusing. In Corsini R (ed): Handbook of Innovative Psychotherapy. New York, Wiley, 1981
- Klagsbrun J: Focusing, Illness, and Health Care. Focusing Folio 18(1), 1999
- Lutgendorf S, Antoni MH, Kumar M, et al: Changes in Cognitive Coping Strategies Predict EBV-Antibody Titre Change following a Stressor Disclosure Induction. Journal of Psychosomatic Research, 38(1), 1994
- Rogers CR and Meader B: Person Centered Therapy. In Corsini (ed): Current Psychotherapies. Itasca, F.E. Peacock, 1979